Servizi Oculistici Specialistici

Il laser (Light Amplification by Simuleted Emission of Radiation) ad eccimeri (da Exited Dimer ovvero dimero Eccitato) è uno strumento di modernissima concezione, gestito da un computer, che permette di asportare microscopiche frazioni di tessuto corneale.

Mediante l'emissione di un raggio laser facente parte della gamma dei raggi ultravioletti con una lunghezza d'onda di 193nm. Il tessuto corneale viene asportato con una precisione straordinaria, impossibile alla mano umana, mediamente 0,25 micron(millesimi di millimetro) per ogni colpo emesso e con una riproducibilità non raggiungibile da nessun altro mezzo.

Il laser ad eccimeri consente di effettuare 3 tipi di interventi:

- PRK: agisce rimodellando direttamente la superficie anteriore della cornea; il fascio ultravioletto emesso dal laser causa una fotoablazione per dissociazione molecolare di strati sottili del parenchima corneale, dopo asportazione meccanica dell'epitelio da parte del chirurgo.
- LASIK: in questo caso si isola, mediante uno speciale strumento(il microcheratomo) una lamella di cornea che viene separata dal resto del tessuto lasciando solo una piccola "cerniera" ad unire le due parti. Questo flap viene ribaltato; sul parenchima corneale che risulta a questo punto ben esposto viene effettuata la fotoablazione con il laser e, alla fine, il flap viene nuovamente rimesso in posizione coprendo l'area chirurgica.
- LASEK: in questo caso il chirurgo crea un sottile flap prima dell'intervento laser, ma questo lembo è esclusivamente epiteliale e non vi è stroma corneale come per la LASIK.

Il risultato che si ottiene con il laser ad eccimeri, sia per mezzo della PRK che della LASIK o LASEK, è definitivo. Una volta che si è raggiunta la stabilizzazione(dopo qualche mese dalla procedura chirurgica), in presenza di difetti refrattivi pre-operativi stabili, non vi è alcun motivo perché l'occhio debba nuovamente modificare la sua struttura anatomica ritornando allo stesso difetto precedente l'intervento. I risultati ottenuti ormai in più di dieci anni di interventi ne danno la dimostrazione più rilevante.

Non sono prescritte controindicazioni assolute è comunque preferibile appuntare l'attenzione su:

• Malattie autoimmuni e collagenopatie (per l'imprevedibilità dei processi di riparazione corneale)
• Predisposizione a cicatrici cheloidi (maggiore frequenza di comparsa di velatura corneale)
• Gravidanza, allattamento, terapie ormonali (perchè le variazioni ormonali influenzano il processo di riparazione corneale e la refrazione)
• Diabete mellito (i processi di riparazione corneali possono essere atipici e la presenza di retinopatia diabetica può determinare una riduzione del visus corretto)
• Esposizione ai raggi UV (i raggi UV possono influenzare i processi riparativi corneali e provocare la formazione di opacità corneali)
• Epilessia (gli stimoli luminosi possono scatenare un attacco)

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No, l'intervento si esegue ambulatorialmente, senza ricovero e con anestesia praticata solo con l'instillazione di colliri; questo non altera le condizioni fisiche generali del paziente, che può quindi lasciare il centro laser dopo l'intervento. E' comunque preferibile che il paziente sia accompagnato e che successivamente riposi qualche ora ad occhi chiusi per favorire i processi di guarigione.

E' possibile operare uno o due occhi per volta, in base alle esigenze del Paziente ed alla valutazione pre-operatoria, in linea di massima operando due occhi insieme si evita di ripetere tutto il procedimento una seconda volta.

Dopo un'accurata visita oculistica si eseguono: un esame computerizzato della cornea per valutare l'entità e la regolarità della sua curvatura, fornendo una sorta di mappa a colori (topografia) e viene inoltre valutato lo spessore corneale con una piccola sonda ad ultrasuoni(pachimetria).

Un intervento ambulatoriale ha una durata breve di circa 3-5 minuti. L'intero trattamento si svolge nel seguente modo:

• Instillazione di alcune gocce di collirio
• Posizionamento del paziente su di un lettino al di sotto dell'apparecchio laser
• Applicazione di un piccolo divaricatore palpebrale
• Asportazione dell'epitelio o realizzazione del lembo
• Trattamento Laser
• Controlli post-operatori
• Medicazione

Il trattamento laser è reso completamente indolore, grazie anche all'utilizzo di gocce anestetiche.

E' normale che, cessato l'effetto delle gocce anestetiche, si manifestino fastidi all'occhio. Si potranno avvertire bruciore, fastidio alla luce ed un leggero mal di testa. Il dolore è legato alla ricrescita dello strato corneale più esterno, l'epitelio, che deve ricoprire completamente la cornea perchè la ferita sia rimarginata. L'entità del dolore è molto soggettiva e va gradatamente scemando nei 2-3 giorni successivi l'intervento. Per alleviare il dolore durante il periodo di rimarginazione della cornea, si possono assumere antidolorifici per via orale. Il fastidio viene alleviato anche dal riposo oculare. Tenere gli occhi chiusi e cercare di dormire aiuta. La lacrimazione rende spesso fastidioso indossare una lente a contatto nell'occhio cotrolatarale, se questo non è stato operato.

E' consigliabile prendersi 3-5 giorni di riposo dopo la PRK. Nel caso venga applicata una lente a contatto, non bisogna sfregarsi l'occhio in alcun caso né rimuovere la lente, anche se da fastidio, perchè queste sensazioni di corpo estraneo fanno parte del normale processo di cicatrizzazione. Se la lente uscisse accidentalmente dall'occhio non va riapplicata se non a giudizio del medico.

Nella prima settimana post-operatoria è normale vedere leggermente sfocato e sdoppiato. La visione migliorerà progressivamente fino ad assestarsi in 1-6 mesi.

Il processo di guarigione, e di conseguenza i tempi di recupero, variano da persona a persona. L'obbiettivo della PRK è quello di ottenere un buon risultato in sicurezza, non quello di ottenerlo velocemente.

Oltre alla terapia prescritta per il primo mese, è utile continuare ad instillare lacrime artificiali, soprattutto con l'affaticamento visivo ed in ambienti fumosi, perchè l'occhio è vulnerabile nei confronti dei fattori irritanti. E' consigliabile inoltre, ogniqualvolta ci si esponga al sole, l'utilizzo di lenti anti-UV. Tutti gli occhiali da sole disponibili presso gli ottici, filtrano i raggi UVA e UVB. Si consiglia di non truccare gli occhi per almeno 7/10 giorni.

Dopo circa 7/10 giorni dall'intervento in genere è possibile riprendere l'attività lavorativa e quella sportiva, sebbene sia sempre opportuno parlarne con il proprio medico